In queste regioni c'era una moltitudine umana che confidava nelle sue gioie e nelle sue tristezze.
E in questa moltitudine c'erano alcuni che guardando il treno passare e sparire.
E sul treno c'era qualcuno che pensava a quelli che avrebbero visto il treno ma che non avrebbero potuto vederlo.
E mentre, fuori dal finestrino, le regioni del cuore scappavano atterrite dalla velocità, l'osservatore sentiva fuggire i suoi pensieri.
Perché c'erano pensieri che volavano tra le neve. E l'osservatore sapeva che c'erano stranieri che li avrebbero raccolti.
I suoi pensieri, ne era certo, sarebbero giunti a destinazione prima di quel treno che, nella neve, attraversava le regioni del cuore.
di "Sussurri obliqui"
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